Franco FaggiUn poeta per amico

Franco FaggiUn poeta per amico

Pagine

Poesia viva - Attualità 

2 Feb 2025

Chi l’ha visto ?

La Nazione - Prato - 15 Gennaio 2025

La Nazione - Prato - 15 Gennaio 2025

La raccolta di poesie di Franco Faggi “L’illusione della fenice” non è passata inosservata ai concittadini del poeta.

Coloro almeno che abbiano dato un’occhiata alla cronaca di Prato del quotidiano “La Nazione” del 15 Gennaio scorso hanno potuto leggere un trafiletto in proposito, sintetico ma preciso, a firma di Goffredo Gori, amico di Franco e profondo conoscitore e propugnatore della sua attività poetica.

E sicuramente Gori ne avrebbe parlato più diffusamente se lo spazio disponibile fosse stato maggiore.

Ma si sa, lo strapuntino della Poesia è dietro all’ultima fila. Quando c’è.

27 Dec 2024

L'illusione della Fenice 

Il nono libro di poesia di Franco Faggi

Il nono libro di poesia di Franco Faggi

Annunciato già oltre un anno fa, dopo una lunga e sofferta gestazione il nono libro di Franco Faggi è stato finalmente pubblicato in questi giorni, da PENTALINEA.

Faggi pubblica questa sua ultima escursione nella dimensione degli uccelli in forma quasi riservata. Un numero estremamente limitato di esemplari quasi tutti destinati agli amici più intimi e a quanti, negli scorsi anni, hanno già dimostrato interesse per l'impegno dell'autore nel farsi cassa di risonanza di una visione poetica del mondo, purtroppo sempre più negletta e accantonata.

Una cinquantina di poesie sono qui raccolte, quasi tutte scritte negli ultimi tre anni, dopo la morte della moglie Manola e dopo la pubblicazione della raccolta precedente "Taccuino per appunti ....inutili" di cui si è già parlato nella pagina di questo sito dedicata ai libri di Faggi pubblicati fino al 2021.

Questa raccolta, ultima in ordine di tempo, esce alla fine dell’anno 2024 e si intitola “L’ILLUSIONE DELLA FENICE”, l’immagine in copertina illustra il titolo.

Nella quarta di copertina invece un cavaliere errante all’effige del poeta viene a suscitare un altro mito, quello del fantasmagorico Don Chisciotte.

Perché questi due riferimenti ?

Del primo è d’uopo sottolineare l’aspetto illusorio - così lo intende il poeta - poiché il mitico uccello risorge dalle sue ceneri solo nelle favole e Faggi ci dirà nei sui testi che, a dispetto di ogni fede e speranza umana, cenere è l’ultimo stato nostro e che risorgere non ci è dato se non nell’illusione.

Del secondo risulta quasi superfluo precisare che la metafora scelta da Faggi vuol sottolineare l’isolamento percepito dal poeta, cavaliere di Donna Poesia, nella ricerca quasi patologica di giganti da abbattere ai piedi di Costei. 

Vi invitiamo a procurarvi una copia del libro ed auguriamo a tutti voi un felice anno nuovo.

12 Dec 2024

Illusio Phoenix Corpus

L’anno 2024 volge al termine ed ho il piacere di annunciare ai nostri fedeli lettori che Franco ha finalmente deciso di dare alle stampe la raccolta delle sue ultime cinquanta poesie, scritte dal Gennaio 2022 in poi.

Avevamo già scritto in queste pagine on-line della probabile pubblicazione di un'ulteriore raccolta che avrebbe avuto per titolo “L’illusione della Fenice” e sarà così, il titolo del libro sarà quello.

Nella prefazione che ho avuto l’onore di scrivere io, ci sono alcune indicazioni introduttive alla lettura di queste 50 “nuove” ed “ultime” poesie di Faggi ma non c’è nessuna spiegazione né nessuna chiave di lettura. Come più volte detto da me in queste pagine e dallo stesso autore, la poesia non si spiega e la chiave la troverete in voi stessi.

Nel preparare la mia prefazione mi sono voluto avvicinare a questa nuova raccolta con spirito di analisi, più scientifico che letterario. Ciò mi ha consentito di scoprire un mondo che non conoscevo ancora, quello dell’analisi del linguaggio tramite computer.

Dico subito che gli strumenti di una tale analisi esistono - secondo quanto credo di avere scoperto - da oltre settant'anni e sono stati sviluppati sotto la guida di insigni universitari umanisti e letterati in tutto il mondo, anche in Italia. Ad essi va la mia ammirazione, anche se, devo dire, non trovo niente di poetico nel voler vivisezionare uno scritto per analizzarlo quantitativamente.

Tuttavia non è vietato cercare la poesia anche nelle realtà più prosaiche. E vado ad indicarvi dov’è che ho sentito l’alito poetico in questo tipo di approccio.

Intanto ho scoperto la bellezza di considerare gli scritti di un autore nel loro insieme, secondo il criterio del “Corpus” che mi era sconosciuto, almeno in quanto definizione operativa condivisa dagli umanisti. Per quanti, come me, non fossero pratici di ciò che si intende per “Corpus” suggerisco la lettura dell'articolo di Wikipedia https://it.m.wikipedia.org/wiki/ Corpus

Franco ha sempre difeso la tesi che le sue poesie sono tutte brani della stessa poesia che lo coglie e si esterna al mondo tramite le sue parole.

Esiste quindi, ora che il nostro amico ha raggiunto una certa età la possibilità di costituire un Corpus “faggesco” da sottoporre, volendo, agli strumenti dell’analisi testuale (eventualmente ma non necessariamente assistita dal computer).

In secondo luogo questa mia divagazione mi ha consentito di scoprire l’esistenza di uno di questi strumenti accessibili on-line che ho trovato piuttosto simpatico - oltre che gratuito.

Si tratta del sito web https://voyant-tools.org che potete consultare ed utilizzare direttamente se la cosa vi interessa.

C’è un segnale poetico già nella pagina di apertura di questo sito: mentre aspettate che la pagina si apra potete osservare una piccola civetta sorridente e curiosa che ruota su se stessa in senso antiorario. Che volete, io trovo che questa immagine appartenga al regno della poesia.

Un’altra immagine poetica che ho raccolto durante questa mia escursione nel mondo della letteratura computerizzata è quella delle “nubi di parole” di cui vi do un esempio nell’immagine associata a questo articolo.

Purtroppo - ho scoperto - il concetto di “words cloud” e le immagini associate sono stati prontamente sfruttati a fini meramente commerciali e pubblicitari, ben lontani dall'intenzione iniziale di utilizzarli per analizzare un testo, scritto (o detto) da un autore, magari ad un fine poetico che col commerciale ed il pubblicitario non ha niente da spartire.

Comunque, con le riserve sopra esposte, non ho resistito al gusto di darvi una semplice rappresentazione di come può apparire una nuvola di parole prodotta dal Corpus (sono in tutto 10.769 parole) che Faggi ha impiegato in questa sua “Illusione”.

Con un solo sguardo si incomincia ad intravedere che uomo e che tipo di poesia si trovino in queste pagine.

Sapendo che nella nuvola le parole al centro e con caratteri più grandi sono le più frequenti nel Corpus, si può osservare:

Una parola centrale - che ricorre ben 49 volte - CUORE Pulsante fra due estremi temporali - MAI (54 ricorrenze) e SEMPRE (39 ricorrenze)

Animata da un inestinto desiderio - VORREI (40 ricorrenze) Un insaziata ricerca di captare con gli OCCHI (che ricorrono 37 volte) E una permanente capacità di percepire il VENTO (che ritorna 35 volte)

Ancora un luogo per accogliere tutto ciò DENTRO (per 31 volte) In una realtà che è invece una finzione in BIANCO (29 ricorrenze, più 19 ancora per BIANCA)

Infine una puntuazione di avverbi e aggettivi che tratteggiano l’atteggiamento di Franco nella sua realtà di oggi, dove ANCORA, SOLO e a VOLTE condividono la stessa densità (26-27 ricorrenze).

Con questo spero di aver suscitato in voi il desiderio di leggere il libro per vedere da voi come questi lemmi della lingua di Faggi si animino e si mettano fra loro in relazione per far risuonare ciò che solo importa per un poeta, la Poesia.

27 Sep 2024

Una finestra chiusa

Caro Franco, oggi vengo io ad invadere il tuo spazio virtuale. Mi hai chiesto di tenere in vita questo blog che, lo sappiamo, pochissime persone consultano, anche tu ed io sempre più di rado. Ebbene lo faccio ma questa volta pubblicherò un testo mio, scritto di recente ma che rimanda a tempi ormai lontanissimi - una vita - ad un mio entusiasmo giovanile che non posso chiamare amore. Ed amore non fu perché non condiviso. Comunque oggi più che spento e dimenticato dagli stessi protagonisti di allora.

Ho cercato di dare una vaga idea di una sofferenza sorda che può celarsi per lunghi decenni dietro ad una finestra chiusa, dietro alle banali, anonime, piatte, insensibili immagini di una “street view” alla portata di tutto il mondo ma che nasconde un segreto noto solo a …… me.

Grazie amico di concedermi questo spazio.


"119"


Quella finestra è sempre chiusa.

È un incubo è un’ossessione.

Mai, mai, mai; mai una volta !

Passa e ripassa la Google-car e mai una volta

che qualcuno apra le persiane !

Quella finestra è chiusa, sempre.


Da molto, ma molto tempo prima della Google-car .....

Quella finestra è chiusa dal settanta.

Sto soffocando un pianto morto, chiuso, senza via di uscita.

Un grido muto, una finestra chiusa.

Che c’è dietro la finestra ? Un muro ?

C’è una “stanza”. C’è un “logos”. Ci sono io .....ho quasi vent’anni.

Ci sei tu, dolcissima, amata alla follia.

Ti adoro ancora. Di più. Ancora. Ancora sei amore; dolcissima.

Ci sono fantasmi dietro a quella finestra, sempre chiusa.

Ci sono esseri morti. Un amore per sempre richiuso.

Eppure c’è ancora la finestra.  Ed io ti parlo

come se tu fossi in quella stanza, in quel giorno.

Ci siamo tu ed io. E nessun altro.

Sei stata altrove, dopo. Ed io non c’ero.

Con altri, vivesti ed amasti. Dietro ad altre finestre che io non vidi.

Al numero 119 c’è ancora quella finestra chiusa.

Quella, non un’altra. Quella stessa finestra; chiusa.

È un’ossessione, un incubo, un orrore, quella finestra chiusa !

È la bocca chiusa della morte. E dietro ci sei tu. Morta.

Al numero 119, quella finestra mi tiene prigioniero dal settanta.

Vent’anni, non li avevo ancora .... Eri, tu, bellissima; ed io .....

.......ti amo alla follia.

Ti giuro, non aspetto altro: che qualcuno apra le persiane,

che scopra il nulla che c’è dietro.

Che esploda infine quella stanza vuota !

Finalmente morirò come si deve; non avrò più vent’anni,

sarò altrove. Chiuderò le mie “stanze” e i miei “lógoi”.

Di nuovo passerà la Google-car al 119.


Riccardo Brachi - 18 Maggio 2024

La finestra al 119

La finestra al 119

3 May 2024

Una pioggia di altri tempi

Mi ci vedo, insieme a te, nelle strette vie del centro di Prato, all'ora in cui i cinesi dormono (anche loro devono pur dormire), lavato come le mura da quella pioggia antica.

Il tuo sogno è anche mio. Sento da lontano soffiare quel vento che scuote i lampioni appesi sui cavi tesi fra le case.

Anch'io vorrei poter ancora soddisfare una sposa gioiosa che corre incontro all'amore. Qualcuno per cui scrivere una poesia.

Ma qui non c'è e più nessuno. Tutto tace, anche i gatti dormono e la pioggia che cade di notte non ha colore. Il comune ha stabilito, per economia, di spegnere i lampioni alle undici di sera.

Cosa vuoi che scriva ?

A chi dovrei presentarti ? 

Continuiamo a parlare con i morti. In mezzo a loro ci sono tante persone che abbiamo amato da sempre. 

"Cuando se seca nuestra vida
nos quedan sólo las raíces
y el viento es frío como el odio."

__________________________________________


49 - Marzo 2024


Stasera una pioggia leggera e fina

sembra struccare, far brillare

le strade della città

fra le mura racchiusa,

un vento suo compagno

la fa ondeggiare come in un valzer

con carezze di musica,

i lampioni gialli colorano

teneramente, le danno un fard

come fosse un pennello che spande

che lucida la facciata dei palazzi,

lei ondeggia come fosse un velo

trasparente, di liquido ghiaccio ornata

come una sposa che corre gioiosa all’amore,

come vorrei essere un equilibrista

sul colmo del tetto più alto

chiudere gli occhi ed aprire le braccia

vorrei sentire il suo profumo il sapore,

scende l’acqua pura cristallina ma

non è pulita nasconde amori

noia e peccati,

l’assaggio la odoro la bevo

vorrei che le gocce scendessero a colori.


19 Mar 2024

Un cane, una persona

Franco con Charlie (venti anni fa ?)

Franco con Charlie (venti anni fa ?)

Sono tante le persone che sono entrate, a volte anche profondamente, nella vita di Franco e che io non ho mai incontrato.

Charlie è una di esse. Un cane. Lui scelse Franco quando, insieme al suo secondo grande amor-donna, vollero creare fra loro un ulteriore, intimo legame, nelle vesti di una "persona" non umana ma quantomai sensibile ed amante.

Franco mi ha molte volte parlato di Charlie, con profondo sentimento, anche di duraturo rimpianto per averlo, come confessa lui stesso, abbandonato.

In una poesia che fa parte ormai del tempo passato - pubblicata nel 2011 nella raccolta "Le temps perdu" - Franco esprime l'affetto immenso e la comunione con questo essere "fino al punto dove si trova amore".

https://youtu.be/y6mlnWfjBuE?si=nTAJmm3pYfEv08HV

Charlie. Una persona.

Charlie. Una persona.

17 Jan 2024

Una poesia, un quadro

Per un po' di tempo ho trascurato il mio amico poeta e questo blog.

Insieme a mia moglie Mariella abbiamo dedicato buona parte degli ultimi mesi del 2023 all'organizzazione di una mostra di quadri di mio padre Adon, nato nel 1923 e morto nel 2009, per il centenario della sua nascita. https://youtu.be/56FkpFYXdE4?si=U93ESgCtV2crjLEi

In casa di Franco c'è uno dei suoi più bei quadri "figurativi". Lui si ricorda che fu un omaggio in occasione di una visita che Adon fece in casa della giovane coppia appena formata con Manola, nel 1972. Sono passati più di cinquant'anni !

Franco riconosce nello sfondo del quadro, i colori dei pensili e di una sedia della sua cucina di allora, su cui poggia (o forse "levita") la cassetta delle arance. Non è stato possibile esporre quel quadro alla mostra del centenario, anche se Franco ne sarebbe stato felice, forse per far piacere a me, forse perché quel quadro gli piace davvero e forse anche perché lo associa al ricordo di Manola, della primavera della loro vita d'amore.

Intanto Franco ha continuato a scrivere. C'è in aria un vago progetto, un sogno o un incubo, non so, una sorta di "illusione della Fenice" che potrebbe diventare un nuovo libro di poesie, oppure no. https://youtu.be/jJm53rqdFy8

Fra i suoi recenti inediti scelgo questa Poesia 45 - Novembre 2023

Un'aria plumbea, un sole grigio, un "grido che non sa uscire" raggela il canto del poeta. Ah, quanto è lontana quest'acqua lurida dal sugo rosso di quelle arance condivise col suo primo amore !


Deserta brulla finalmente un’alba
al niente si consacra
favole nere fetish nei sogni sporcano
la vita partono poi per non tornare più
al sole ritornano le voci si mescolano
in un brusio,
all’alba si paga il sogno
un’ inusanza di colori ma che un sole
grigio ingrigia,
quanta strada abbiamo fatto insieme
il mio primo canto d’amore
una solitaria promenade nei colori
dell’autunno
ora sono quadri in bianco e nero
io ti cerco ancora ma piovono chiodi,
anche l’ultima notte non era di bonaccia
ho guardato il fiume ma non servirà a niente
sembra un’alba incantata ma
il domani diventerà ieri
stamani forse tu hai udito il mio grido
a volte ci ricordo sotto il ciliegio,
ma piano piano il mio cuore s’incarda
da un po’ di notti sogno un vecchio
che mi aspetta mi specchio
sono un Apache che succhia i sassi
di un deserto ma non berrò un’acqua lurida
vorrei il succo di un’albicocca dolce,
ti ho riscritto amore ma
ti ho vista cadere nel vento gelido che prende
voglio rubare il profumo dei fiori
rubare amici che si scarnano in mestizia,
ho tatuato il tuo nome di maggio
nel mio animo lo voglio rosso.


Franco Faggi - Novembre 2023

Adon Brachi - 1972 - Natura morta - Olio su tela 50x70

Adon Brachi - 1972 - Natura morta - Olio su tela 50x70

7 Nov 2023

OldSim su Simdif e su YouTube.  

Abbiamo, con Franco, a lungo polemicato sulla lettura delle sue poesie, sul come e da chi dovessero essere lette, nei confronti di un pubblico eterogeneo come quello che lo segue su internet.

Vista la povertà di mezzi che ci affligge, lui come autore ed io come "editore", siamo addivenuti alla conclusione che la miglior scelta sia proprio quella del "fai da te".

Quindi Franco ha continuato ad inviarmi, di tanto in tanto, alcune sue poesie lette da lui stesso. Ben lette per la verità.

YouTube è risultato essere il canale di diffusione più idoneo per queste letture. Le troverete tutte riunite nella playlist seguente :

https://youtube.com/playlist?list=PLZM-UEsIGVrk29qcNzs1P-xNHOFzrMIIc&si=Pfz1xpVlFGAGPolO

Vi invito calorosamente a consultarla periodicamente, ci saranno regolari aggiornamenti. Grazie, buona lettura e buon ascolto.

Se i video di questa playlist vi piacciono, fatecelo sapere, alzate il pollice !

10 Aug 2023
Solo sulla collina.

Solo sulla collina.

Una poesia inedita del Gennaio 2022

A volte Franco recita le sue poesie. Io trovo che la sua recitazione sia buona, adatta ai contenuti. La voce è ben impostata, il tono è profondo ed incisivo, gli accenti e la dinamica sono misurati ma il pathos è costantemente presente.

Giorni fa Franco mi ha trasmesso la registrazione di questa poesia inedita, da lui scritta nel Gennaio 2022, a meno di un anno della morte di Manola.

L’autore la definisce “una poesia vecchia di un vecchio”.

Il senso di vuoto legato alla mancanza della moglie si veste delle luci e delle ombre consuete del nostro amico poeta.

Il video, da me pubblicato su YouTube, associa ai versi letti da Faggi delle immagini di mia scelta. Se non vi piacciono le immagini vi piacerà la poesia.

La scia di profumo che ancora lega Franco a Manola non è svanita.

29 Apr 2023

 

Là dove presto andrò

non ci sono sogni né specchi

che non riflettono nemmeno l’animo

sai che anche il nulla esiste

riempie il vuoto, ma c’è

nel mio cuore c’è già lo so.

Io vorrei spalmare su una fetta di pane

la rosa che hai appena odorato

che hai tenuto solo per un attimo

nel solco dei tuoi seni,

come vorrei corteggiare una formica

che ora sta camminando sulla tua coscia

a pochi centimetri dall’albore dalla grazia

nell’affogar di luce,

io vorrei essere un filo d’erba

che tieni fra le labbra umide.

Sento suoni che non so da dove vengono

nel caffè della mattina inzuppo

alcuni dei miei sogni smarriti.

La tesa del cappello nasconde i miei capelli bianchi

e mi ripara dal sole da quella luce

che la gente per me usa perché per me

non sia pena sia il seguire l’andare ancora.

Tu sai che lui seduto aspetta solo che io

faccia un altro passo che lo segua

allora lui si alza e riprende il cammino.

L’acqua fresca mi lava il viso non le rughe

il vino mi porta fuori dalla realtà consueta

per un attimo nello schermo della TV spenta

ho visto i tuoi occhi illudermi di bagliori

ed il tuo sorriso bianco sulle labbra rosse

il tuo profumo mi fa sapere dei miei ventanni.

Nel campo giallo dei girasoli di Vincent

e nel blu scuro quasi di notte c’è un nesso ?

la notte segue sempre il giorno“lancia il cavallo” 

per un attimo che durerà una vita.        


Prato 25/4/2023 - Franco Faggi

Di getto, manoscritta, poi riscritta e dattiloscritta. Una visione ?

Di getto, manoscritta, poi riscritta e dattiloscritta. Una visione ?

Crediti foto a
Pagina:1 - 2
X