Hanno scritto di lui
Chi lo conosce ?
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere.». (Lc 8,16-18, CEI)
Questo per dire che la Poesia, che è luce, deve pur essere diffusa e conosciuta al fine di adempiere alla sua nobile funzione. Ma spesso i poeti, e Faggi non fa eccezione, hanno una certa ripugnanza a pubblicizzare la loro creazione. E quindi bisogna proprio che gli specialisti della comunicazione "scoprano" il poeta e, in qualche modo, lo inducano a pubblicare un libro, a accettare una lettura pubblica o un'intervista.
Tanto più che il poeta da molta importanza alla frase "Fate attenzione dunque a come ascoltate ......." e non è propenso ad aprirsi a chiunque, senza discriminazioni. Piuttosto egli ama dare "a chi ha già". Il poeta spiega la sua poesia a chi già l'ha capita.
Non vi stupirà perciò scoprire che gli scritti sulla poesia di Franco Faggi o gli eventi destinati a diffonderla siano piuttosto rari, specialmente nel primo periodo della sua attività di poeta.
A partire dall'inizio del nuovo secolo - Faggi compie 50 anni nel 2000 - i momenti di "mediatizzazione" sono più frequenti. La sua opera poetica è ormai conosciuta e apprezzata - a Faggi vanno importanti riconoscimenti e premi - e quindi anche le notizie relative e la diffusione delle sue poesie si estendono.
Nel seguito di questa pagina si dà notizia dei principali comunicati stampa ed eventi che hanno "messo in luce" i vari momenti della produzione poetica di Franco Faggi, su un arco di tempo di oltre cinquant'anni, dal 1970 ad oggi.
1970 - Primo Libro
Primo libro, prima recensione: nel 1970 la casa editrice VIRIDIANA di Raffaello Pecchioli da alle stampe la prima raccolta di poesie di Franco Faggi "La dimensione degli uccelli".
Il libro viene recensito dal quotidiano "La Nazione" del 10 ottobre dello stesso anno. L'articolo, oltre ad una pertinente analisi dell'opera recensita presenta il giovane (allora) poeta che si propone ad un pubblico locale poco incline ai sogni ed alla Poesia : " ..... incompatibilità esistente nella nostra città di coloro i quali ne curano la vita sociale, nei confronti di una qualsiasi forma di attività culturale ".
Incompatibilità (o piuttosto incomprensione) che viene rilevata anche nei confronti della Casa Editrice che, priva di aiuti pubblici, è destinata a breve vita.
1974 - 1977 - Poesia di carne
Nel 1974 lo stesso Pecchioli fa' stampare e presenta al pubblico pratese il secondo libro di Faggi : "Nudo con cappello".
Le recensioni dei giornali locali rilevano quel carattere sperimentale nella forma e socialmente impegnato nei contenuti di cui si è già detto su questo sito.
Nudo con cappello
Si può leggere anche che il libro di Faggi riesce ad animare per un momento il clima intellettuale cittadino attorno alla presentazione pubblica del libro avvenuta alla Libreria del Palazzo il giorno 11 Gennaio 1974, evento che non mancò di suscitare vive discussioni attorno al ruolo dei poeti nella società e per l'evoluzione della cultura.
ARACUANA
Pecchioli ha il merito di aver mantenuto in vita un certo interesse dei pratesi attorno a questo genere di "poesia contro" anche grazie all'iniziativa di pubblicare la rivista ARACUANA che dà spazio ad alcuni giovani poeti fra i quali non manca Franco Faggi. Il numero "zero" di ARACUANA esce a Settembre 1976.
Seguirà, nel Dicembre dello stesso anno un "numero unico" che, purtroppo, tale resterà. Per ulteriori notizie consultare https://www.raffaellopecchioli.it/sito/poesie-aracuana/
1978 - 1979 - (Primo) Testamento
La terza raccolta di poesie di Franco Faggi, edita da VIRIDIANA, viene pubblicata nel Settembre 1978.
Si intitola "Il viaggio e l'urlo".
Questa volta Faggi decide di dare una "struttura" al libro che non è più una semplice raccolta e vuol essere anche un "discorso" con un inizio - il Viaggio - un corpo centrale - l'urlo - e un finale, il "Testamento" che, pour non essendo insito nel titolo, completa opportunamente le parti precedenti.
Logico che, per finire il discorso, Faggi ci proponga un "Testamento" - ciò che lascia il poeta e a chi lo lascia, dopo essere svanito nel nulla di un urlo inascoltato: " .....e il mio ricordo lo lascio a me stesso."
Forse non è un caso se questo libro, che chiude su accenti di morte, è stato (nel 1978) l'ultimo del "giovane poeta" Franco Faggi.
Ma Faggi non ha chiuso il libro per sempre. Il Testamento del 1978 non è che il primo di una serie che non conta ancora il suo termine ultimo.
La stampa parla ancora per un poco di quest'ultima raccolta e poi tace, come tace lo stesso Faggi - per oltre vent'anni.
1980-2000 - Vent'anni ..... d'Amore
Confesso che fui io per primo a tradire la poesia. Fin dal Gennaio 1978 ero partito con la mia giovane moglie per la Francia dove mi sarei impegnato in attività più "produttive" della poesia.
Anche Franco dovette "mettere la testa a posto". Aveva ventotto anni e già due figli pronti per andare a scuola. Cominciò a lavorare nei patronati, sicuramente un modo corretto di dare seguito alle sue aspirazioni sociali senza cadere nella fuga in avanti che non avrebbe portato a nulla di buono.
In questi vent'anni Franco ha finito per diventare Direttore del Patronato ACLI di Firenze ma si è fatto dimenticare dai giornali come poeta.
Sono poche le testimonianze pubblicamente rese alla sua creatività durante questo periodo. Spero per lui che abbia avuto altre soddisfazioni ed altri riconoscimenti.
Ne sono certo, almeno per quanto riguarda la famiglia : una moglie, Manola, che non ha mai cessato di amarlo e due figli Matteo e Gea che sono cresciuti orgogliosi dei loro genitori, anche se il padre era (ed è) un po' ........poeta.
Non credo che Franco non abbia scritto poesie per vent'anni. Certamente molte di quelle pubblicate nelle raccolte posteriori sono state scritte in questo periodo.
Quel che è certo è che Franco ha continuato ad amare. Soprattutto la Poesia e, per "fare l'amore" alla Poesia, bisogna scriverla. Anche se per discrezione questo amore viene occultato al pubblico.
Un giorno che non mi è dato di conoscere Franco ha incontrato un Amore nelle vesti di una donna, una donna reale, una bella donna, una donna che, unica dopo la madre dei suoi figli, lo ha fatto di nuovo innamorare.
Non è questa la sede per chiosare su questa esperienza di vita che Franco ha traversato. Una storia che è durata nel tempo. Una storia che è finita ma che lascia a noi amanti della poesia, alcune delle più belle poesie d'amore che Faggi abbia mai scritto.
......e di silenzio
Nel ventennio 1980 - 2000 dunque non sono apparse nuove edizioni di raccolte di poesie di Faggi.
Sporadicamente Faggi ha pubblicato alcune poesie su riviste e giornali a prova che, come dice lui stesso, " ... il vizio non mi è passato".
2001-2010 - Il risveglio del Poeta
Abbiamo già detto che la quarta raccolta di poesie pubblicate da Faggi appare nel 2001, cioè ventidue anni dopo "Il viaggio e l'urlo".
Nei paragrafi precedenti si è anche tentato di intravedere come la poesia di Faggi abbia potuto risvegliarsi dopo tanti anni. Non ci sono dubbi che il risveglio sia dovuto al sentimento amoroso.
Goffredo Gori - erudito pratese, critico musicale, giornalista ed editorialista di valore è autore di una "presentazione" di questo "...d'amore" nella quale qualifica Faggi di "un poeta dolcestilnovista del terzo millennio ...." definizione brillante e seducente, tanto più che, nel suo testo Gori la giustifica con solidi riferimenti letterari e semantici.
Io, più malizioso di Gori, dico però che questa raccolta non celebra un amore platonico o una donna angelicata.
La Laura di Franco Faggi non è la Laura di Petrarca. Se mai dovesse leggere queste righe, come sicuramente ha letto le poesie che Franco le ha dedicato, riconoscerà di essere Lei quella materia estremamente palpabile e calda che le ha ispirate.
La raccolta " .....d'Amore" fu accolta con grande interesse per il poeta ritrovato. Fece oggetto di svariate presentazioni pubbliche ed articoli della stampa specializzata, di cui si qui dà una sommaria documentazione.
2011 - 2021 "Ufficialmente" Poeta

Franco Faggi - Foto di Gianna Maggini "in quale mare puoi perderti / quale riva cerchi a vagar cogli occhi ? : Non temere l'urlare di una burrasca / né il silente mormorio della bonaccia, / va dove ti porta il vento."
Dopo il successo "..... d'Amore" Faggi tace, ancora per dieci lunghi anni.
Tace ma scava in silenzio, recupera i temi della giovinezza, con tanto amore ed un po' di malinconia:
"Ho raccolto questo dono stupendo, la poesia, e l'ho tenuto sempre con me."
Finalmente, nel Febbraio 2011, da una episodica collaborazione fra due case editrici pratesi, VIRIDIANA (che è "rinata" per l'occasione) e PENTALINEA Editore, nasce "Le Temps perdu", quinta raccolta di poesie di Franco Faggi.
Questa raccolta che, a suo dire doveva essere l'ultima, segna invece solo l'inizio di una vera "carriera" di poeta "ufficiale" apprezzato e pluripremiato.
Quel che importa è che Franco Faggi ormai sa che non può più sfuggire al suo destino. Sa che deve prestare orecchio e "sentire" la poesia ed esserne un "diffusore".
La pubblicazione delle sue poesie si intensifica. Nel decennio 2011-2021, a seguito de "Le Temps perdu" (2011) escono altre tre nuovi titoli :
- Profilo di uomo con farfalla - nel 2014 - premio San Domenichino
- Stellula Calliope Poeticus - nel 2016
- Taccuino per appunti inutili .... - nel 2021
Diversi critici, giornalisti e recensori fanno eco all'unanime riconoscimento, anche da parte del pubblico più popolare, del valore e della personalità della poesia di Franco Faggi.
Vorremmo dare accesso qui di seguito alle principali testimonianze di questo riconoscimento "ufficiale" nel corso del secondo decennio del XXI secolo.